Sedicesima tappa 2024:
Notre-Dame di Cȋteaux
Parola declinata: Regola
Per la sua sedicesima tappa, martedì 29 ottobre “In cammino” ha raggiunto l’
Cȋteaux, in latino Cistercium, è stata fondata nel 1098 da Roberto di Molesme ed è la culla di origine dei Cistercensi. Pochi ma importanti edifici rimangono dell’antica struttura, dopo la distruzione avvenuta nel corso della Rivoluzione con la pressoché totale demolizione del costruito e il reimpiego delle pietre, maessa rimane fondamentale per comprendere la nascita dell’Ordine e la sua propagazione nel mondo.
Qui, nella Sala Conferenze dell’Abbazia, si è tenuto alle ore 11 l’incontro: “La Regola di San Benedetto e la Riforma Cistercense”.
Il dibattito è stato aperto da Tonino Bettanini, direttore di “In cammino – Abbazie d’Europa”, che dopo il suo saluto ha dato la parola alla Presidente Livia Pomodoro, la quale ha dichiarato, presentando il tema della discussione: “La Regola di San Benedetto è più di un semplice codice di vita monastica. Essa rappresenta un modello di saggezza che, da oltre quindici secoli, continua a guidare la vita dei monaci benedettini e di tutti coloro che cercano di vivere secondo i principi di equilibrio, preghiera e lavoro. San Benedetto ha saputo costruire un percorso spirituale che mette al centro l’umiltà, l’obbedienza e la comunità, valori che non solo hanno formato generazioni di monaci, ma che restano oggi estremamente attuali, offrendoci un modello di vita in armonia con il creato e con l’altro. La Riforma Cistercense, nata proprio qui a Cîteaux nel XII secolo, ha portato un nuovo impulso all’ideale benedettino, cercando di tornare alla purezza e alla semplicità delle origini. I cistercensi, con la loro enfasi sulla povertà, sul lavoro manuale e su una vita contemplativa, hanno offerto una testimonianza di fede e di servizio che ha attraversato i secoli, influenzando profondamente la cultura, l’arte e la spiritualità dell’Europa medievale”.
Claudio Serafini, coordinatore dell’incontro, ha sottolineato il ruolo centrale che ha avuto la Borgogna come meta di pellegrinaggi, sia in direzione di Santiago di Compostela sia verso Roma, percorrendo diversi tratti della Via Francigena. Ha poi introdotto la tematica affrontata nel suo intervento dal Rev.mo Padre Pierre-André Burton, Abate di Cȋteaux, che ha parlato del “Regime della regola di vita comunitaria e il suo rispetto nel cambiamento storico ed ecclesiastico”.
“Penso in questo caso soprattutto al Concilio di Trento o al Concilio Vaticano II – ha sottolineato Serafini. – E, nel corso del tempo, all’osservazione più stretta o più larga della regola benedettina da parte dei monaci, tenendo conto in tal senso della riforma apportata dai Cistercensi. Vorrei inoltre domandare a Padre Pierre-André quali sono le caratteristiche democratiche, come le intendiamo oggi, e le responsabilità che gravano sull’Abate nell’odierna vita comunitaria monastica e nel governo dell’Abbazia”.
“Vorrei innanzi tutto ricordare che la riforma cistercense è nata effettivamente qui a Cȋteaux nel 1098, quando arrivò Roberto di Molesme insieme a qualche confratello– è stata l’articolata risposta di Padre Pierre-André. – Quest
Questo capitolo prescrive che l’Abate ha il dovere di informare la comunità esponendo le questioni e le problematiche più importanti, diascoltare i confratelli e di prendere infine la decisione: quindi consultare, ascoltare e decidere, è quanto spetta all’Abate. In parallelo, i monaci hanno il dovere di parlare e di esprimere il loro parere sulle questioni poste dall’Abate… La
Dopo l’intervento di Padre Pierre-André Burton, è stato proiettato il video del Rev.mo Padre Stefano Zanolini, Abate di Chiaravalle Milanese. Nel porgere il proprio saluto ai confratelli di Cȋteaux, Padre Zanolini ha parlato della riforma cistercense e del profondo legame che unisce da sempre Cȋteaux a Chiaravalle Milanese, fondata nel 1135 da San Bernardo.
Legame tra l’altro ribadito anche dal professor Angelo Rusconi, storico della musica ed esperto in Canto Gregoriano e Ambrosiano, nella sua relazione “Alle radici della riforma musicale cistercense”:
“La Regola di San Benedetto utilizza il termine ambrosianum per indicare un inno. Di conseguenza, per l’Innario, Stefano Harding si rivolse a Milano, dove si credeva che i testi e le melodie degli inni di Sant’Ambrogio fossero sopravvissuti intatti. È per questo motivo, ad esempio, che troviamo nell’innariocistercen
Ha chiuso l’incontro il video dedicato al Maestro Giovanni Vianini, fondatore e storico direttore della Scho
Terminato l’incontro e dopo il pranzo, il nostro team ha visitato l’Abbazia, soffermandosi sui due edifici superstiti del complesso monastico delle origini: il cosiddetto Chiostro degli Amanuensi, che mostra tutta la sobrietà e la magnificenza dell’antica struttura, oltre ad ospitare esempi dell’arte dei padri miniatori; e il Definitorio che ospitava i capitoli generali dell’Ordine e in cui è stata allestita una mostra permanente sui Cistercensi e la loro diffusione nel mondo.
Alle ore 17, abbiamo raggiunto l’Hȏtel de Ville della cittadina di Nuits-Saint-Georges, dove il sindaco Alain Cartron ha dato il benvenuto alla Presidente Pomodoro e alla delegazione di “In cammino”.
Il primo cittadino ha presenziato al concerto conclusivo che si è tenuto alle ore 18 nella Chiesa di Saint-Symphorien, sempre a Nuits-Saint-Georges. Unsugge
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